AGNUS DEI… O AGNELLO AL FORNO?
Questa lettera è indirizzata in primo luogo a tutti i cristiani e cattolici "dissidenti" o sinceramente credenti affinché prendano posizione su un fenomeno criminale non più tollerabile che offende la spiritualità e il significato stesso della religiosità, provocando una periodica strage di innocenti a ogni ricorrenza pasquale.
LETTERA ALL’ARCIVESCOVO DI CATANIA
Eminentissimo Monsignor Gristina,
mi permetto di indirizzarle questa breve lettera non da animalista o vegetariano, ma semplicemente e umilmente da cristiano cui è stata in fondo negata la possibilità di una chiesa in cui riconoscersi. E da cristiano (almeno eticamente e per formazione anche se non più credente) io mi permetto di rivolgermi a Lei, in quanto massimo rappresentante della Chiesa Cattolica della mia città, per sollecitare una parola almeno sul triste e sanguinario rito consumistico del massacro annuale di milioni di innocenti creature, a causa di una barbara tradizione che banalizza e offende il valore spirituale dell'Agnus Dei (il sacrificio del Cristo uomo e dio) nel crudele rito culinario dell'agnello al forno. Mi permetta di confessarLe, Eminenza, che anche quest'anno io (e come me milioni di italiani) inorridisco all'appressarsi di una Pasqua di Resurrezione preceduta e accompagnata da un orribile puzzo di latte rancido e di sangue di neonati strappati alle madri e sgozzati senza alcuna pietas cristiana. Anche quest'anno io scenderò in strada, da cristiano eticamente assetato e affamato di giustizia e di amore fraterno per tutte le creature viventi, per dire no a una Pasqua di sangue senza resurrezione nelle squallide fabbriche della morte; anche quest'anno io attendo con fede che la Chiesa Cattolica dica qualcosa per ricordare ai suoi fedeli che Gesù di Nazaret scelse per il suo sacrificio di paragonarsi al più umile e innocente degli animali, l'agnello, non certo per incitare i suoi seguaci a sacrificare nei mattatoi milioni di cuccioli innocenti. Certo non devo essere io, Eminenza, a dover interpretare un mistero della fede, ma credo in tutta coscienza che servire in tavola il cadavere di un agnello nei giorni della Pasqua di Resurrezione (e insisto "di Resurrezione") sia la più oscena delle bestemmie che la spiritualità della fede e la pietas cristiana possano subire. Forse, Eminenza, io non ho capito nulla dei Vangeli e del messaggio d'amore e di fratellanza universale del cristianesimo, forse ho sbagliato io a considerare tutte le creature viventi come miei fratelli nello spirito di Francesco d'Assisi, forse la mia umana e cristiana "compassione" per gli agnelli e per tutte le "creature di Dio" merita di essere sbeffeggiata nelle tavole imbandite di tanti cattolici poco propensi a rinunciare a un piacere del palato (anche quando questo piacere comporta la sofferenza e la morte di nostri simili)... ma io mi aspetto ancora che Lei e tutta la Chiesa Cattolica dica finalmente quella parola di condanna che sola può davvero salvare dal massacro tante infelici creature e almeno boicottare la più infame strage di innocenti perpetrata nel nome di un falso dio. Cristianamente, Eminenza, e perciò da nonviolento, nell'orrore di questi giorni macchiati di sangue, io attendo con ansia che da tutti i pulpiti di tutte le Chiese si levi un messaggio chiaro e netto: NO ALLA STRAGE ANTICRISTIANA DEGLI AGNELLI!
Con rispetto e umiltà
Mario Bonica, responsabile Area Kere