Nuove frontiere della scienza e politica.

Pubblicato il da UAAR Catania

Una bella nota del nostro socio Salvatore Zappalà

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In questi giorni sui giornali e su internet si parla degli importanti esperimenti che si stanno conducendo al CERN di Ginevra.
È stato appurato che i neutrini tendono a cambiare “pelle” trasformandosi da neutrini muonici a neutrini tau. Questo fatto ha delle notevoli implicazioni. La prima fra tutte è quella di essere in contrasto con il modello standard.
Secondo Karl Popper la scienza procede per congetture e falsificazioni. Tutte le teorie scientifiche non sono mai vere, ma verosimili e soprattutto falsificabili. L’errore o la proposizione che falsa la teoria diviene uno strumento per ripensare la teoria o per crearne una nuova. Va ricordato comunque che anche il falsificazionismo di Popper ha i suoi limiti. La falsificazione è molto facile su teorie semplici, non certo su teorie estremamente complesse come quelle elaborate nell’ultima parte del XX secolo. In ogni caso la scienza è sempre quindi in fieri, sempre aperta e soprattutto fallibile. Verificazione, falsificazione, critica, libera discussione sono fondamentali per far progredire la scienza, che può essere ricondotta essenzialmente alla logica e alla matematica. Logica e matematica sono i fondamenti del pensiero umano.


Da questa breve analisi si può vedere come la scienza abbia una sua struttura ben precisa che di fatto è incompatibile con la religione che si fonda sull’infallibilità di descrizioni o norme che spesso sono considerate come rivelazione di qualche essere celeste. Ad un’analisi più attenta, si può vedere come le religioni sono essenzialmente di capi carismatici spesso malati che soggiogano masse di ignoranti e di superstiziosi. Non a caso nei secoli, la religione è stato il miglior mezzo per sottomettere i popoli e sfruttarli. In un gruppo religioso non c’è libera discussione e libertà di pensiero. Lo dimostra la condanna della suprema autorità islamica del 1993 contro uno scienziato che sosteneva la sfericità della terra e lo dimostra la struttura semisegreta e poliziesca della Congregazione per la dottrina della fede, dove ancora si celebrano processi contro i teologi andando contro tutte le regole del diritto e del giusto processo. L’attuale papa è un campione di questo genere di processi. Purtroppo nessuno gli ricorda mai questa sua macchia.


Alcuni potrebbero dire che sto dicendo il falso, che neanche Bellarmino si sarebbe sognato di impedire agli scienziati di parlare. È vero. Bellarmino permetteva tutti gli scienziati dei suoi tempi di parlare, ma gli raccomandava di considerare certe teorie “discutibili” solo come mera ipotesi e non come descrizioni della realtà. Potevano parlare basta che non inveissero contro i dogmi e le gerarchie ecclesiastiche. Purtroppo le cose stanno diversamente. L’unico filosofo e scienziato che ha compreso veramente la rivoluzione scientifica insieme a Bellarmino è stato Giordano Bruno.

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Questo grande filosofo si era convinto che il cosmo non era quello descritto dalla Bibbia. Aveva sostenuto una visione di cosmo infinito e aveva compreso che ad una nuova visione del cosmo, corrisponde una nuova visione dell’etica e della politica, un’attesa di rinnovamento di riforma universale. In particolare Bruno si scagliò contro le finte costellazioni dei poteri dominanti dei suoi tempi, papi compresi. Giordano Bruno e il Cardinale Bellarmino avevano capito questa cosa, che purtroppo non è chiara a molti scienziati tutt’oggi. Le condanne di Galileo e Bruno sono giustissime, forse le uniche due condanne sensate di tutta la storia della Santa Inquisizione a perpetua memoria che scienza e fede sono inconciliabili.
La scienza ha dimostrato chiaramente che il cosmo, l’etica e la politica delle religioni è falsa. L’esegesi critica dei testi sacri ha definitivamente tolto l’aura di infallibilità dei testi sacri.


Religione e scienza sono quindi due mondi distinti a se stanti. La scienza si fonda sulla fallibilità del pensiero e la libera discussione. La religione sull’infallibilità del pensiero e sul dogma. Scienza significa democrazia, religione significa dispotismo, totalitarismo. Democrazia significa realizzare la pace perpetua. Religione significa guerra di religione e un mondo in balia della guerra di tutti contro tutti. In pratica c’è il contrasto tra la società aperta fondata sulla scienza e la democrazia e la società chiusa fondata sulla religione e sui vaneggiamenti dei profeti e dei mistici.
Questo è in sintesi il conflitto sotterraneo che divide l’Occidente da secoli, tra Atene patria della democrazia e del libero pensiero e Gerusalemme città santa dei tre monoteismi e in pratica delle tre religioni più intolleranti ed esclusiviste sinora conosciute. Per dirla con una celebre frase di Diderot: “Sire, o scegliete i preti o scegliete i filosofi!”.

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