Questione dei crocifissi - tesi erronee sentite in televisione - ( prima parte )
Pubblico la cosa più interessante che fin'ora ho appreso a proposito del crocifisso. E' del Dott. Salvo Zappalà, socio UAAR Catania
La questione dei crocifissi ha messo in luce quello che sostengo sempre: religione significa guerra di religione. In questa triste vicenda sono state inviate minacce di morte alla famiglia che ha proposto ricorso per far togliere i crocifissi dall’aula dei propri ragazzi. La religione porta alla violenza. Se nei prossimi anni aumenterà la presenza islamica o la diversificazione religiosa in Europa si andrà allo scontro.
Ogni religione si ritiene come l’unica e ha nel suo inconscio l’idea di formare un grande regno teocratico globale. E specie nelle religioni più antiche c’è sempre la ritualizzazione di forme di genocidio e di guerra santa.
Le religioni o si fanno guerra l’un l’altra, oppure se rinunciano alla guerra si trasformano in organizzazioni economiche parassite in cui i preti e chierici fanno soldi. Non sono esistite e non esisteranno mai religioni dell’amore.
Personalmente penso che nel XXI secolo le religioni prenderanno il posto degli uomini sediziosi di Hobbes. Questo grande filosofo sosteneva che gli uomini sono sediziosi per natura e quindi ci vuole uno stato assoluto in grado di fare loro paura. Io penso che nel XXI secolo le religioni si faranno guerra tra di loro e quindi è bene pensare a sistemi in cui le religioni siano completamente assenti. È bene cominciare a pensare a sostituire questi pericolosi gruppi sediziosi con l’intervento capillare dello stato nella vita dei cittadini. Non bisogna separare stato e religione, bisogna proprio abolire i gruppi religiosi perché sono i vermi che corrodono lo stato.
Quando una sera ho detto questo in una conferenza il Prof. Pietro Barcellona me ne ha dette di tutti i colori.
Anche nella Bibbia è chiaramente iconoclasta e contrarie alle immagini sacre, i preti cattolici come tutti i cleri di tutti i gruppi religiosi non rinunciano alle immagini sacre perché in un certo senso sono una sorta di brand o di marchio pubblicitario. Impedire ad un gruppo religioso di esporre in pubblico è come impedire la pubblicizzazione di un marchio o di un’etichetta. Qualsiasi mercante diventerà una belva se gli impedite di esporre i propri prodotti e i propri marchi.
Ad innescare lo scontro tra le religioni ha contribuito anche moltissimo l’attuale papa. Benedetto XVI nel 2000 ha fatto pubblicare e firmare a Giovanni Paolo II un documento dal titolo Dominus Iesus.
Tale dichiarazione afferma l’unicità salvifica di Cristo e della Chiesa. Si sostiene che il cristianesimo è l’unica vera religione, le altre sono parziali e non hanno alcun valore salvifico.
All’interno del cristianesimo solo la chiesa cattolica è l’unica vera chiesa e ha la vera dottrina cristiana. A secondo posto ci sono le chiese ortodosse che hanno la successione apostolica valida ma non riconoscono il primato del papa. Al terzo posto ci sono i protestanti che non sono neanche considerati come chiese perché mancano della successione apostolica e non riconoscono il primato del papa. La salvezza si ottiene attraverso nel cristianesimo. Al di fuori dei confini visibili della Chiesa se ci sono degli uomini giusti che non conoscono Cristo verranno salvati dallo spirito santo secondo vie a lui note, perché “Extra ecclesiam nulla salus” ossia fuori dalla Chiesa non c’è salvezza.
Con questo atteggiamento Benedetto XVI è riuscito ad innescare l’odio dei protestanti e degli ortodossi, tanto che l’ultimo vertice inter-confessionale in Romania nel 2007 si è rivelato un quasi totale fallimento.
Il papa va a parlare all’ONU di diritti umani ma si guarda bene dall’andare al Parlamento delle Religioni ed ha evitato accortamente l’incontro religioso di Assisi per andare a fare quella sciagurata lezione a Ratisbona che ha fatto irritare il mondo islamico. Ratzinger è sempre stato contrario allo spirito di Assisi e a tutte le iniziative come il parlamento delle religioni e il Pluralism project della Harvard university in materia di dialogo interreligioso. Ratzinger ha condannato alla CDF la teologia del pluralismo religioso. La Dominus Iesus è stata accoppiata da molti teologi del terzo mondo alla globalizzazione neoliberista e alla guerra preventiva che la Chiesa Cattolica ha accolto nel suo compendio di dottrina sociale.
Non c’è da stupirsi che la tensione stia salendo.
Con atteggiamenti del genere non si va da nessuna parte.
( continua )